Gli Egizi avevano due tipologie di feste, quelle definite astronomiche, cioè legate agli astri e quelle "dei tempi dell'anno" legate alle stagioni ed alle quali apparteneva la festa di Opet. Corrispondente al'incirca al giorno 15 del nostro mese di Settembre, gli antichi Egizi celebravano fastosamente la festa di Opet, durante la quale la triade, Amon, la sposa Mut ed il figlio Khonsu, usciva dal tempio di Karnak e veniva portata nella Cappella del Sud del grande tempio di Luxor costruito principalmente per la celebrazione di questa ricorrenza.
La festa, che in origine durava 11 giorni, ma che durante il Nuovo Regno arrivò a durarne 27, iniziava il XV giorno del secondo mese, chiamato Paofi, della stagione dell'inondazione, chiamata Akhet e che corrispondeva al nostro mese di settembre quando la piena del Nilo raggiungeva l'apice per poter effettuare, con la barca sacra il tragitto, che originariamente era effettuato via terra. Le barche sacre, precedute dai sacerdoti che purificavano il suolo e l'aria con incenso agitando i flabelli per allontanare magie infauste, lentamente giungevano al pontile e venivano collocate sulla grande barca fluviale di Amon chiamata Userhat provvista di remi ed idonea alla navigazione fluviale. Mentre il corteo delle barche raggiungeva il tempio di Luxor, chiamato anche "harem di Amon" , lungo la riva si avviava la processione formata dall'esercito, danzatori nubiani che suonavano i tamburi, sacerdotesse che agitavano i sistri e dal popolo plaudente che cantava per rallegrare gli dei.
Gli dei dovevano ricevere offerte e lungo il tragitto, tra Karnak e Luxor, vi erano mattatoi e tempietti votivi.
I templi egizi non erano aperti alla gente comune, soltanto i sacerdoti e il faraone vi potevano entrare, i fedeli non potevano oltrepassare il primo pilone e la statua del dio era nascosta all'interno. Amon, il cui nome significa ''il nascosto'', veniva portato fuori in pochissime occasioni. Una di esse era appunto la festa di Opet, che cominciò a essere celebrata durante la XVIII dinastia, allo scopo di unire il dio Amon con la madre del sovrano. . Nel corso della festa le immagini di Amon, Mut e Khonsu venivano portate da Karnak a Luxor, il santuario che era considerato il loro harem. La processione iniziava con l'ingresso del sovrano nel santuario di Karnak, dove si trovavano l'immagine di Amon e la sua barca sacra. All'interno il faraone offriva alimenti e libagioni, secondo il rituale, e purificava tutto con incenso. La barca sacra che trasportava l'immagine di Amon doveva essere condotta da trenta persone. Quando arrivava al pontile, essa veniva collocata in un'altra barca per poter attraversare il fiume. La barca sacra era chiamata Userhat, che significa ''potente a prua''; dietro di lei andavano le barche degli dei Mut e Khonsu e quelle dei sovrani. Presentate le offerte, i sacerdoti prendevano le barche e uscivano, seguiti dal faraone, da musicisti e ballerini e persino da soldati nubiani e libici. All'inizio le barche venivano portate via terra da Karnak a Luxor; dalla fine della XVIII dinastia, furono trasportate lungo il fiume. Le barche sacre erano collocate in altre a remi e , al loro passaggio, la gente cantava e ballava. Quando l'immagine si trovava ormai all'esterno, veniva consultato l'oracolo; alle domande la statua rispondeva inclinandosi da un lato o dall'altro. Giunto nel tempio, il dio si univa alla madre del faraone. Amon ordinava al dio Khnum di modellare il ka del re e così il faraone usciva rigenerato e trasformato in divinità.
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Ali di Luce Amministratore Fondatore Forum
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Titolo: Re: La festa di Opet Lun 13 Set 2010, 08:21
Grazie Haryn-Sha per questo post che hai pubblicato. A dire la verità, non ho partecipato a molte processioni ma a quelle poche che ho seguito il " corteo " ho sempre avuto delle vibrazioni particolari. Come se si camminasse in un luogo parallelo carico di un' atmosfera molto piu' ovattata ma nello stesso tempo quasi irreale. So' che non è semplice da spiegare, ma quello che volevo intendere io è che durante queste celebrazioni, oltre naturalmente alle funzioni stesse e ai vari riti, l' atmosfera in torno a noi cambia in modo particolare, perlomeno, questo è quello che ogni volta avverto io, poi naturalmente, puo' essere diverso da cio' che accade ad altri....