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| Titolo: La Luna del Miele Mer 26 Mag 2010, 06:20 | |
| La Luna del Miele E ora chiedete a voi stessi: " Come distinguerò ciò che è buono nel piacere, da ciò che non è buono?" Andate per i campi e nei giardini, e imparerete che il piacere dell'ape è nel raccogliere il miele dal fiore, Ma che anche il piacere del fiore è nel concedere all'ape il proprio miele. Perché un fiore per l'ape è una fonte di vita, E l'ape per il fiore un messaggero d'amore, E a tutti e due, ape e fiore, dare e ricevere piacere è un bisogno e un'estasi.
Gibran Khalil Gibran Q uesta è la Lunazione del Miele, il nettare delle api il nutrimento degli Dei, che ha ispirato molte leggende e molti racconti sui suoi poteri magici. Quest’anno la lunazione ricoprirà la seconda metà del mese di maggio e la prima metà del mese di giugno; la vegetazione svilupperà tutta la fragranza degli aromi estivi che incantano le api… Con la luna del Miele la stagione dell'abbondanza si avvia verso il culmine, la vegetazione si fa lussureggiante, il raggi del sole diventano sempre più intensi e anche l’aria comincia a “prendere spessore”: diventa corposa, profumata, aromatica. Guardiamoci intorno: i colori vibrano, i suoni prendono il sapore dell’estate, le notti sono tiepide e il cielo spesso è cristallino. Qualche volta il vento spira da Sud e ci riporta echi speziati di terra africana… Sta per iniziare il periodo di maggior ricchezza nel mondo vegetale, l'erba nei prati cresce alta, i cereali sono molto vicini alla maturazione, la frutta di molte specie può essere raccolta e i giardini sono in fiore. La Luna Piena in Sagittario ci invita ad aprirci alla generosità e all’ottimismo riflessi dalla natura fiorita intorno a noi. È un ottimo plenilunio in cui fare magie per “reiventarsi”, con cui reindirizzare la realtà individuale verso l’offerta del meglio di noi stessi.
Le giornate si allungheranno con abbondanza di luce fino al prossimo 21 giugno, Litha o Solstizio d'Estate. È tempo di stare all’aperto, di godersi il caldo e rigenerarsi sotto l’ombra del fogliame nei parchi, di uscire anche la sera, di guardare il cielo, di vivere con tutti i sensi ben svegli e ricettivi. È tempo di assaporare, gustare, cominciare a raccogliere i frutti di tanti sforzi e tanto impegno. Tempo di prosperità. Penseremo alle Melisse, sacerdotesse di Demetra che dolcemente veneravano la più tenace delle Madri, a Odino che nell’idromele – bevanda ricavata dal miele – cerca e trova la fonte della conoscenza e della saggezza, ad Ippocrate che lo usava per scopi medicamentosi, a Omero che riteneva che fosse il cibo preferito dagli Dei. Sentiremo la sapienza di questo alimento entrare nel nostro sangue, lenire le ferite, attenuare la stanchezza e riportare nuova energia. LUNE CELTICHE I celti attribuivano alle lunazioni dei nomi strettamente collegati ai loro animali di potere o, come diremmo oggi, animali- totem.
LUNA DEL CAVALLO
Il cavallo ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nella cultura celtica e mangiarne le carni o fargli del male era considerato tabù. Nel Mabinog di Branwen, quando il crudele Efnissien osò tagliare le palpebre, le labbra e le code dei cavalli del re irlandese in visita, fece scoppiare una guerra sanguinosa. La collina del Cavallo Bianco nel Wiltshire, su cui spicca una meravigliosa sagoma equina tracciata con il gesso, è da tempo una delle più note immagini di potere. .
Oltre ad essere forte e veloce, il cavallo conosce perfettamente le vie che conducono all'Altro Mondo, caratteristiche che ne fanno una guida valida e fedele. Sul cavallo leggi anche la dea celtica Epona.Tratto e adattato da "Sciamanesimo celtico" di John Matthews |
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