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| Titolo: Dicembre - Candore e introspezione Mer 01 Dic 2010, 10:45 | |
| Dicembre Dicembre è il dodicesimo ed ultimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano, consta di 31 giorni e si colloca nella seconda metà di un anno civile. Dal latino decem, "dieci", perché era il decimo mese del calendario romano, che iniziava con il mese di marzo.
La mitezza dell’autunno ha ceduto lentamente il passo alla stagione del grande freddo, che rapidamente si avvicina. Il vento autunnale ha staccato dai rami anche le ultime foglie, che ora ricoprono la terra spoglia nel momento del suo riposo. Come Madre Terra ha lasciato cadere tutti i suoi ornamenti, per concentrarsi sull'essenza delle cose, anche la nostra attenzione può rivolgersi verso il nucleo interiore della nostra spiritualità. In natura come dentro di noi, siamo infatti nel tempo del Sagittario, terzo della triade del fuoco. Questo non è il fuoco iniziatore dell’ariete, né il fuoco del cuore leonino. Questo è il segno che apre le porte allo spirituale, insegnandoci che la natura umana per essere completa ha anche bisogno di credere in qualcosa, ha bisogno di una fede. E così il fuoco del Sagittario, domicilio del grande Giove, è una freccia che punta verso l’alto e vibra nella ricerca di verità, di conoscenza, di significato. La fase buia dell'anno sta giungendo al suo apice, ma proprio allora un nuovo dio sole nascerà, dando inizio ad un nuovo ciclo, ad un rinnovamento.Vischio Pianta parassita che affonda le radici nei tronchi di vari alberi e si alimenta della loro linfa; le foglie sono perenni (sempreverdi) e i frutti sono bacche gelatinose, somiglianti a perle. Il vischio è dunque una pianta molto particolare, le cui radici affondano nei rami e nei tronchi degli alberi invece di attecchire nel terreno. I suoi semi, per germinare, hanno bisogno della luce del sole, diversamente dalla maggioranza degli altri semi, che hanno bisogno dell'oscurità. Allo stadio adulto, il vischio riesce a produrre clorofilla anche al buio. Le caratteristiche medicinali del vischio, conosciute già dei tempi di Ipocrate e Plinio, sono assai interessanti e di recente si sono scoperte anche le sue proprietà antitumorali, proprietà sulle quali proseguono tuttora le ricerche. Il vischio agisce con gli effetti qui elencati è un notevole regolatore del sistema circolatorio ed è una delle piante più efficaci che si conoscano contro l'ipertensione arteriosa, poiché migliora l'irrorazione sanguigna del cervello e del cuore, indeboliti a causa dell'indurimento (arteriosclerosi) delle arterie cerebrali o coronariche. Se ne consiglia l'uso in caso di arteriosclerosi cerebrale (nausea, vertigini, ronzio nelle orecchie) o coronarica (angina pectoris). Si può anche somministrare in via preventiva a che abbia avuto attacchi di trombosi o embolie cerebrali. Calma la sensazione di oppressione nel petto, le palpitazioni, il nervosismo e le cefalee; anticamente si usava come sedativo anche negli attacchi epilettici e nelle crisi isteriche. Aumenta la produzione di urina e l'eliminazione dei residui tossici del metabolismo, come l'urea e l'acido urico; è indicato in caso di nefrite, gotta, artrite e ogni qual volta si voglia depurare il sangue. In applicazioni locali allevia i dolori reumatici, inoltre è molto efficace negli attacchi acuti di lombaggine o di sciatica. Viene utilizzato in caso di irregolarità del ciclo o in caso di mestruazioni eccessivamente abbondanti e di emorragie uterine grazie al suo effetto emostatico. Del vischio sono state isolate alcune proteine conosciute come lactine, efficaci distruttrici delle cellule tumorali (effetto citolitico). Queste proteine stimolano allo stesso tempo il timo e le difese cellulari dell'organismo: in esperimenti di laboratorio il vischio è riuscito a curare tumori superficiali, dando risultati soddisfacenti; si spera perciò, nei prossimi anni, di raggiungere nuove scoperte che possano essere impiegate clinicamente.Agrifoglio L'Agrifoglio (Ilex aquifolium L.), detto anche Aquifoglio, Alloro spinoso, Pungitopo maggiore, è una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae.
L'agrifoglio è una pianta magica fin da prima dell'avvento del Natale cristiano, si dice che proteggesse dai demoni e portasse fortuna. I suoi primi utilizzi risalgono all'Irlanda dove anche le famiglie più povere potevano permettersi di utilizzarlo per decorare le proprie abitazioni. Nel tempo i cristiani iniziarono ad utilizzare anch'essi questa pianta durante il periodo natalizio. La struttura della foglia infatti ricorda la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue. Inoltre i boccioli bianchi sono immagine della purezza della Madonna. Contiene saponine, la xantina teobromina e un pigmento giallo, l'ilexantina. Oggigiorno l'agrifoglio viene usato raramente in fitoterapia per via della sua tossicità, ma presenta proprietà diuretiche, febbrifughe e lassative. Ha inoltre un effetto simile a quello della serotonina.
* Il decotto delle giovani radici raccolte in autunno è diuretico * Il decotto e il vino medicato della corteccia raccolta in qualunque periodo dell'anno vantano proprietà febbrifughe * L'infuso delle foglie raccolte prima della fioritura e fatte essiccare all'ombra ha proprietà calmanti, febbrifughe e curative dell'itterizia, contiene tra le altre sostanze la ilicina * I frutti raccolti a maturazione da ottobre a dicembre e fatti essiccare al calore hanno azione purgativa Il contenuto di ilicina contribuisce a rendere l'agrifoglio tossico per gli esseri umani poiché irrita lo stomaco e l'intestino, e altri componenti lo rendono dannoso per il sistema nervoso e per il cuore. L'ingestione di appena venti bacche può essere mortale per un adulto.Arance L'arancia è il frutto dell’albero dell’arancio, della famiglia delle Rutacee, appartenente al gruppo degli agrumi (Citrus) e originario della Cina. L'arancia presenta esternamente una scorza o buccia (pericarpo), inizialmente di colore verde che maturando diventa gialla o arancione-rossastra. La polpa interna (endocarpo) è divisa in logge (spicchi) che contengono il succo che può avere colore giallo, arancione o rosso. Viene coltivata nelle aree del Mediterraneo come Spagna, Grecia, Italia (per quanto riguarda la produzione nazionale italiana il 70% è in Sicilia, e il 20% è in Calabria).
L'Arancio amaro (Citrus aurantium L.) è originario della Cina, e fu introdotto in Europa dagli Arabi nel X secolo; la polpa del suo frutto è acida, amarognola e ricca di semi e la buccia è di colore arancio e abbastanza sottile: viene utilizzato dall’industria alimentare per la pasticceria o per la produzione di liquori come ad esempio il "Curaçao".
L'Arancio dolce (Citrus sinensis) è originario del Vietnam, India e Cina Meridionale, ed è l'agrume più coltivato nel mondo. Le arance dolci si possono dividere in:
- arance bionde con polpa giallo-arancio : Washington navel, Navelina, Navelate, Newhall, Thompson, Golden Buckeye (con la presenza dell'ombelico, che è dovuta alla formazione di un secondo frutto), oppure Biondo comune, Belladonna, Valencia ed Ovale;
- arance rosse con polpa pigmentata color rosso tra le quali troviamo le:
* Tarocco, sferiche con polpa striata di rosso e prive di semi. * Moro, ovoidali con polpa rossa e quasi prive di semi. * Sanguinello e Sanguigno, con polpa rossa, poco zuccherine e con elevato contenuto di acido citrico.
Il periodo di raccolta delle arance comprende sette mesi all'anno, da ottobre con le Navel, fino all'inizio di giugno con le Valencia e l'Ovale. Da dicembre a marzo, invece si raccolgono le varietà Moro e Tarocco, che sono le più produttive. La caratteristica nutrizionale delle arance, come è ben risaputo è la vitamina C, importantissima per il potenziamento delle difese immunitarie contro virus e batteri o agenti chimici.
L’ arancia può essere consumata fresca, a spicchi, in spremute, nelle guarnizioni o come ingrediente nelle insalate. Viene usata, inoltre, per la produzione di dolci, ciambelle e creme ma anche per bevande, liquori, marmellate, gelatine,frutta candita e gelati. E’ spesso impiegata nelle preparazioni di secondi piatti con gusto agrodolce. Piatto degno di menzione è la famosa anatra all’arancia.
■ Curiosità
Alcuni cenni storici di curiose usanze: gli Arabi arrivati in Sicilia nel IX secolo d.C., portarono in Italia le arance, e scoprirono che con la neve dell'Etna, lo zucchero di canna e il succo degli agrumi si dava origine a profumatissimi sorbetti dissetanti. Inoltre, risale ai tempi delle crociate l’usanza di impiegare i fiori d’arancio per addobbare gli abiti delle spose, che venivano regalati dai cavalieri il giorno delle nozze alla propria sposa, poichè le tradizioni saracene attribuivano ai fiori d’arancio valore di fecondità.
Tratto dal sito: http://www.ilcerchiodellaluna.it http://it.wikipedia.org http://www.giallozafferano.it |
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